EPIFANIA
tempo di manifestazione e conversione per tutti
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Dice Sant'Agostino: "Da pochissimi giorni abbiamo celebrato il Natale del Signore, in questi giorni celebriamo con non minore solennità la sua manifestazione,con la quale cominciò a farsi conoscere dai pagani... Era nato colui che è la pietra angolare, la pace fra provenienti dalla circoncisione e dalla incirconcisione, perché si unissero in lui che è la nostra pace e che ha fatto dei due un popolo solo. Tutto questo è stato prefigurato per i Giudei nei pastori, per i pagani nei Magi... I pastori giudei sono stati condotti a lui dall'annuncio di un angelo, i Magi pagani dall'apparizione di una stella". (Sermone 201,1; PL 38 1031). |
L'Epifania, dunque, celebra l'universalità della Chiesa, la chiamata dei gentili alla fede e l'unità profonda tra Israele e la Chiesa. La stella apparsa nel cielo era una "splendida lingua del cielo" che narrava la gloria di Dio (cfr. Salmo 18,2). Il posto della stella è stato preso in seguito dal Vangelo che continua a chiamare a Cristo gli uomini di tutta la terra. Esso è stato la stella che ha guidato a Cristo noi provenienti dal mondo pagano. |
D'origine orientale di questa
solennità è nel suo stesso nome: "epifania", cioè rivelazione,
manifestazione; i latini usavano la denominazione "festivitas
declarationis" o "apparitio", col prevalente significato di
rivelazione della divinità di Cristo al mondo pagano attraverso
l'adorazione dei magi, ai Giudei col battesimo nelle acque del
Giordano e ai discepoli col miracolo alle nozze di Cana. L'episodio
dei magi, al di là di ogni possibile ricostruzione storica, possiamo
considerarlo, come hanno fatto i Padri della Chiesa, il simbolo e la
manifestazione della chiamata alla salvezza dei popoli pagani: i
magi furono l'esplicita dichiarazione che il vangelo era da
predicare a tutte le genti. |
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(C) Dino Ticli