Mentre la neve lieve a terra cade
mille luci già adornano le strade
per un festa che non ha l’uguale:
tra pochi giorni ormai sarà Natale.
Papà Francesco e il piccolo Giovanni
come sogliono ormai da molti anni
sul ripiano del mobile in soggiorno,
la grotta al centro e un bel paesaggio intorno,
con statue in gesso e un gran cielo stellato
da poco un bel presepe hanno ultimato.
Poi si rivolge il padre al figlioletto
con un racconto che gli vien di getto:
“Fu proprio San Francesco a voler fare
il primo dei presepi e a rievocare
con l’aiuto di un uomo a lui fedele,
al chiarore di fiaccole e candele,
Gesù che, nato in una mangiatoia,
viene per dare al mondo luce e gioia.
Sceglie una grotta come fu a Betlemme
non certo adorna di preziose gemme;
angusto è il luogo ed umido il terreno:
presso la greppia solo un po’ di fieno,
mentre, adagiati su povera paglia,
un bue muggisce e un asinello raglia.
Uomini e donne accorrono festanti,
giungono a frotte, sono proprio tanti;
famiglie intere vengon da lontano
ciascun con una fiaccola alla mano.
A Greccio – questo è il nome del paese
dove Francesco con gran zelo intese
riproporre alla sua generazione
l’unico evento dell’Incarnazione –
s’affrettano a salir frotte di frati
che, da semplici torce rischiarati,
ad una voce, trepidi, gioiosi
si mettono a cantar cori festosi.
Dolce e chiara è la notte, come giorno
nel qual risplenda il sole tutt’intorno,
e poi che un prete celebra la messa
la scena a tutti ben rimane impressa.
Narrano poi che uno dei presenti
mentre eran tutti nel bel canto intenti
in braccio al Santo – par cosa inaudita –
vide un bimbo tornare a prender vita.
Se vedi attorno a te la sofferenza
che ti suscita un senso di impotenza,
non mancar di gustare ciò che è bello
chè questo solo aspetta il tuo fratello.
Nulla puoi dare se non hai stupore
per ciò che è bello: un’alba, un canto, un fiore
che spunta tra le rocce in un mattino...
o il sorriso sul volto di un bambino.
Orma di Dio, ricorda, è la bellezza
e della sua perenne giovinezza,
di Dio che il cuore scruta nel profondo
e per sempre sarà luce del mondo.”
disegni di Antonella Barbafiera
Natale 2010