Home page di DinoTicli La Freccia Azzurra di Gianni Rodari

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[Libera riduzione e adattamento teatrale di Dino Ticli]

Questa riduzione teatrale è stata rappresentata da alcuni genitori di bambini di una quinta elementare come saluto e ringraziamento alle maestre per il lavoro svolto con i loro figli in cinque lunghi anni di insegnamento. I numerosi personaggi hanno permesso a un bel numero di genitori di buttarsi in questa avventura e possono consentire anche ai bambini di una classe di dare sfogo alle loro capacità recitative (per i bambini si potrebbe anche pensare ad una eventuale semplificazione del testo). 

PRIMO ATTO

[Siamo nel negozio della befana. La scena si apre senza personaggi. Sullo sfondo, su un grande foglio bianco (o telone) illuminato dal retro, si osserva la silouhette di un bambino che pare osservare in direzione del pubblico (potrebbe essere anche una finestra-vetrina dalla quale un bambino guarda all'interno). Su alcuni mobili o altri oggetti, si osservano giocattoli d'ogni tipo. In secondo piano vi è la freccia azzurra; il trenino è costituito da un locomotore e due o tre vagoni tagliati nel polistirolo o nel cartone. Si tratta di sagome abbastanza grandi da permettere ad un certo numero di persone di mettersi dietro accucciate o su sgabelli (2 per ogni sagoma). Una musica accompagna l'apertura della scena].

BEFANA 
[Entra e attraversa il palco guardando dappertutto ed anche verso il pubblico con ostentazione]. 
È ora di pulire a fondo il negozio e di mettere bene in vista i giocattoli. I miei cari clienti lo sanno che di me si possono fidare: sempre cose belle e di prima qualità. [Si ferma con aria pensierosa, s'avvia a risistemare qualche giocattolo e poi chiama con voce acuta]. TERESA! Vieni subito qui!

TERESA 
[Entra con un piumino per la polvere in mano, sbuffando, mentre la befana è girata di spalle e non la può vedere]. Eccomi qui, signora baronessa. In che cosa posso esserle utile?

BEFANA
Noto con piacere che non ti sei dimenticata le buone maniere. [Mentre parla volge sempre le spalle alla serva ed al pubblico e continua a risistemare i giocattoli. Intanto Teresa si permette di farle perfino qualche boccaccia]. Bisogna essere sempre gentili, ed io, che sono quasi baronessa apprezzo che mi si tratti da nobildonna. [Si gira e s'avvicina alla serva]. Vedi, Teresa, quanta polvere c'è su quei giocattoli? Non ti sembra il caso di pulire e rimettere un po' d'ordine? I clienti sono esigenti, e quando hanno i soldi...

TERESA
[Interrompe la befana terminando la frase al posto suo]. ... e quando hanno i soldi hanno sempre ragione. Mi metto subito al lavoro, signora baronessa. [Con il piumino toglie la polvere dai giocattoli].

Una nuova musica sottolinea il momento di lavoro di Teresa, mentre la befana, in primo piano, è seduta su una poltrona e sorseggia una tazza di tè.
Dopo qualche momento, la musica cala lentamente e l'immagine immobile del bambino proiettata sul telone, si muove e scompare. Poi si sente il rumore di un campanello che suona.

BEFANA
Teresa, vai a vedere chi bussa alla porta.

TERESA
[Poggia il piumino e sbuffando esce momentaneamente di scena. Dopo un po' rientra e fa un annuncio]. Signora baronessa, c'è un cliente che vorrebbe parlare con lei.

BEFANA
Un cliente? E cosa aspetti a farlo entrare? Non essere maleducata: i clienti...

TERESA
... hanno sempre ragione. [Mette le mani intorno alla bocca e chiama verso le quinte]. Ehi! Francesco! Vieni pure qui, la signora baronessa befana è disposta ad ascoltarti.

[Entra un bambino con l'aria smarrita e la testa chinata].

BEFANA
Che cosa vuoi? [Usa un tono brusco e non lo lascia rispondere]. Lo sai che se desideri qualcosa mi devi mandare una letterina?

FRANCESCO
Ma io ho già scritto il mese scorso...

BEFANA
Ah sì? Dimmi come ti chiami?

FRANCESCO
Monti Francesco.

BEFANA
Mi sembra di ricordare... fammi cercare [cerca dentro una specie d'archivio, poi tira fuori una lettera]. Ah, ecco. Dunque, tu volevi un trenino fornito d'accessori [si fa una bella risata]. E perché non hai chiesto un aeroplano radiocomandato o un'astronave interspaziale o...

FRANCESCO
No, no. Io voglio solo il trenino.

BEFANA
Si fa presto a dire trenino, e chi me lo paga?

FRANCESCO
Ho detto alla mia mamma di venire nel suo negozio...

BEFANA
La tua mamma è venuta, mi ricordo, ma non aveva una lira e voleva offrirmi in cambio un vecchio orologio. Ma lo sai o no che mi deve ancora pagare i regali dell'anno scorso e quelli di due anni fa?
[Il bambino assume un'aria molto triste e dice di no con la testa].
Adesso vai che ho molto lavoro da fare.
[Francesco esce mogiamente di scena, seguito dalla befana che grida]: Teresa! Preparami subito una camomilla che mi è venuto mal di testa. Teresa, mi hai sentito?

[Mentre esce di scena le luci si abbassano e il palco diventa buio. Entrano, senza far rumore i personaggi che interpretano i giocattoli e si dispongono dietro la sagoma del trenino, al posto dei giocattoli veri. Il bambino si risistema dietro il telone retroilluminato e torna a guardare i giocattoli. Le luci si riaccendono lentamente].

CAPITANO MEZZABARBA
Avete visto quel bambino? Ogni giorno, alla stessa ora, si mette dietro la vetrina e passa un bel po' di tempo a guardarci. Io credo che sia rimasto impressionato dal mio vascello, corpo di mille balene.

CAPO INDIANO
No, tu avere visto male. [Fuma la sua pipa, quasi pensieroso]. Lui volere molto tanto il treno Freccia Azzurra.

CAPOTRENO
 
L'ho sempre detto io che il mio treno è troppo bello. Col freddo e con la neve, con la pioggia e con il sole, la Freccia Azzurra non s'arresta mai.

BAMBOLA UNO
Ehi, ehi! Fate silenzio e guardate: quel bambino piange...

CAPITANO MEZZABARBA
Piange? Corpo di mille crostacei, e perché piange? Non ho mai visto un bambino piangere. Forse gli è entrato un moscerino nell'occhio...

CAPO INDIANO
Tu avere detto grande sciocchezza. Lui non piange per moscerino, ma perché essere molto triste.

AVIATORE
[Da una sedia, dove era rimasto immobile, proprio come un giocattolo, s'alza l'aviatore]. Ve lo dico io perché sta piangendo. Volando con il mio aereo, ho visto quel bambino, che si chiama Francesco, chiedere alla befana la Freccia Azzurra in dono.

CAPOTRENO
[Si rivolge verso il capitano Mezzabarba con aria soddisfatta]. Eh eh eh, te l'avevo detto io...

[Intanto la sagoma del bambino dietro il telone, scompare].

BAMBOLA
Silenzio tutti. Lasciatelo parlare. [Si rivolge poi all'aviatore]. Dai, parla pure: che cosa gli ha risposto la befana?

AVIATORE
Che non tutti i bambini possono avere regali, solo quelli che possono permetterselo.

COW BOY
[Svegliandosi in quel momento]. Pemetterselo? Permetterselo? Cosa vuol dire permetterselo?

CAPO INDIANO
Viso pallido, quelli che potere permetterselo sono quelli che avere soldi. Chi non avere soldi non avere regali. Augh, avere detto.

CAPITANO MEZZABARBA
Ma non è giusto! Tutti i bambini devono avere un regalo, altrimenti diventeranno tristissimi e soffriranno tanto, come dei tonni solitari. Corpo di mille balene!

BAMBOLA DUE
È una storia tristissima: viene da piangere anche a me. Cosa possiamo fare?

COW BOY
Ma noi siamo solo dei poveri giocattoli senza cervello, senza cuore e senza anima; non possiamo fare proprio nulla.

[I giocattoli che finora hanno parlato, cominciano a muoversi avanti e indietro sul palco, con le mani incrociate dietro la schiena con evidente atteggiamento di chi sta pensando e non sa cosa fare. Solo il capo indiano si mette seduto a gambe incrociate e fuma la lunga pipa].

SPICCIOLA
[All'inizio è solo una voce fuori campo]. Io lo so cosa dobbiamo fare...

CAPITANO MEZZABARBA
Corpo di mille capodogli! Chi ha parlato? Chi ha osato disturbare la mia meditazione?

COW BOY
Vieni fuori, codardo, e fatti vedere, altrimenti vengo a catturarti con la mia corda.

AVIATORE
Se volete, parto in perlustrazione con il mio aereo...

BAMBOLA UNO
Piantatela! Non avete sentito che lui sa cosa dobbiamo fare?

CAPOTRENO
Ma lui chi? Chi è che ha parlato?

BAMBOLA DUE
È Spicciola, il piccolo cane segugio.

CAPITANO MEZZABARBA
Spicciola? E noi dovremmo dare retta ad un cagnolino di pezza, perfino timido ed impacciato? Non sia mai! Corpo di mille merluzzi affumicati!

BAMBOLA UNO
Io dico invece che dobbiamo ascoltarlo.

BAMBOLA DUE
Sono d'accordo anch'io.

CAPO INDIANO
Ugh! Io dire che lui potere parlare.

CAPOTRENO
E va bene, deve venire avanti, però.

BAMBOLA UNO
Spicciola! Vieni qui, dai. Tutti vogliamo ascoltarti.

SPICCIOLA
[Entra timidamente e inizia a parlare]. Io dico che quest'anno i bambini poveri avranno un dono.

CAPITANO MEZZABARBA
Per mille aringhe salate, mi sai dire come?

SPICCIOLA
Se la befana non vuole portare i doni ai bambini che non possono permetterselo, saremo noi ad andare da loro.

[Silenzio assoluto sul palco. I giocattoli si guardano stupiti].

CAPO INDIANO
Ugh! Io essere d'accordo.

CAPOTRENO
Si fa presto ad essere d'accordo. Ma come faremo a trovare la strada per andare da Francesco e da tutti gli altri bambini?

COW BOY
Già, come faremo?

SPICCIOLA
Vi guiderò io! Lo sapete che sono un campione nel seguire le tracce. Io ricordo l'odore di tutti i bambini poveri che sono venuti in questo negozio. Vi guiderò io!

[Le luci calano e i tendoni del palco si chiudono lentamente. Finisce il primo atto].


 

Sarò lieto di inviare via email il secondo e il terzo atto di questa riduzione a chiunque ne faccia esplicita richiesta.


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